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from Rock - West: Neil Young analysis
2023,
february: Charts of Gold: la popolarità di Neil Young su
discogs.com
2023,
january: Tra sogni e regali, tra musica e video / il 2022 di Neil
Young su YouTube
2022,
december: 1969/1979 sales breakdown in percentage
2021,
february: followers / il 2020 di Neil Young in streaming e video
2020,
january: Heart of tube / walking with their eyes looking at the
screen
2019,
july: Yin... & Young / Excursions into Asian Territory
2019,
may: Neil Young / words and numbers (between the lines of Wikipedia
age)
2018,
october: Floating in a stream / Neil Young, Spotify e lo streaming
2016,
march: Neil Young / Greatest Hits: le certificazioni e le copie
vendute nel mondo
2015,
august: Harvest: le certificazioni e le copie vendute nel mondo
2014,
december: Further and further on down the numbers
2014,
january: Roll Another Number 2013: Neil Young in classifica
2013,
january: Neil Young & Crazy Horse - Psychedelic Pill - i dati
delle Vendite
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Charts
of Gold: la polarità di Neil Young su discogs.com
Luglio 2022, Top 200 di
Billboard, la classifica principale di vendita degli album negli
Stati Uniti, classifica di riferimento per il mercato musicale
mondiale. Abbiamo detto di vendita? Avremmo dovuto dire
di popolarità.
Guardando la classifica datata 23 luglio, era allo stesso tempo
divertente e deprimente constatare che Toast era #198
mentre lalbum leader era Un Verano Sin Ti di
Bad Bunny che riportava 105.000 attività, ma con meno di
1.000 copie vere vendute non compariva neanche nella Album Sales
nella quale invece Toast era Top Ten.
Ci sono tanti modi per
pesare la popolarità di un artista o di un disco. Fino
ad una decina di anni fa ci si affidava tout-court ai numeri delle
vendite, poi la diffusione sempre più massiccia delle piattaforme
online ha cambiato tutto. Si è iniziato con il download
ma poi, man mano che il consumatore perdeva interesse anche per
questa maniera di usufruire della musica, prendeva piede lo streaming,
imperante ai giorni nostri.
Mentre download e vendite fisiche continuavano il loro declino
per il primo iniziato nel 2012 quando a fronte di 193.400.000
album fisici si erano venduti 117.680.000 album digitali ma nel
2022 solo 20.200.000, per il secondo nel 2000 quando compact,
cassette e vinile totalizzavano 785.000.000 di album mentre lanno
scorso ci si è fermati a 78.201.000 nel dicembre
2014 si è passati a compilare la Top 200 con un sistema
multimetrico (si chiama veramente così) che, con astruse
formule che mischiano streaming, download e vendite fisiche, mira
a dare risalto non più allalbum con le vendite maggiori
bensì allalbum più popolare. Tutti i paesi
si sono allineati, seppur con formule diverse, anche se alcuni
continuano a mostrare pure la classifica delle vendite intese
in senso tradizionale.
Come fare per sapere qual
è lalbum più popolare di Neil Young senza
però perdere di vista le vendite? Negli anni abbiamo dato
risalto a Spotify, YouTube, Wikipedia, Tencent Music, Gaana e
Soundscan, ma stavolta utilizzeremo discogs.com, una comunità
di oltre 3 milioni di persone (da tutto il globo terrestre: collezionisti,
semplici amatori, negozianti), almeno un sesto delle quali si
occupa attivamente di catalogare dischi allinterno del portale.
Dal 2000 sono stati inseriti oltre 8 milioni di artisti e 15 milioni
di dischi, per un totale di 500 milioni considerando le varie
edizioni dei medesimi (ad esempio, solo di Harvest
sono catalogate oltre 450 versioni, tra edizioni dei vari paesi
e ristampe). Diventa facile capire che questo database immenso
(usato anche da chi studia e stima le vendite), costantemente
in crescita, possa costituire un banco di prova veritiero ai fini
della nostra ricerca.
Ed eccoci alle varie sezioni
in cui abbiamo suddiviso il lavoro. Ovviamente trovate la tabella,
denominata HARVEST, con la classifica completa (dati al 31 dicembre
2022) di tutti gli album: le cifre che vedete costituiscono il
totale delle copie (non importa quali e quante edizioni) che hanno
nella propria bacheca gli iscritti a Discogs, chiamiamoli owners.
Non desta certo scalpore trovare proprio Harvest al primo posto,
può darsi però che qualche sorpresa la possiate
trovare scorrendo la lista. Questa classifica labbiamo scorporata
in altre sei tenendo in considerazione i seguenti fattori:
1) dividendo la carriera di Neil nei 6 periodi che vedrete, dovrebbe
essere più sensato fare paragoni tra disco e disco
2) qui troverete solo gli album del Neil Young solista, quindi
niente Stills-Young Band, Buffalo Springfield o CSN&Y, anche
se Déjà Vu compare nella tabella alla
quale dà il titolo
3) la longevità: i titoli nella tabella THE GOLD RUSH,
hanno avuto più tempo, più anni, per essere collezionati
rispetto, ad esempio, a quelli delle tabelle SILVER & GOLD
e THE VISITOR.
4) i dischi degli anni 60 e 70 hanno un numero notevolmente
maggiore di versioni, perché con lavvento del compact
la produzione è stata accentrata in meno paesi rispetto
alla prima era del vinile
5) lindustria discografica ha avuto volumi globali di vendita
sensibilmente differenti tra un periodo e laltro
6) abbiamo volutamente messo in una tabella a parte, NOISE &
FLOWERS, i Vol. I e Vol. II degli Archives e tutto il materiale
uscito sotto le varie diciture Series (Official/Original, Special
Release, Performance, Official Bootleg)
Unulteriore tabella,
la già citata DEJA VU, ci mostra il confronto tra Harvest
e dischi di altri artisti, presi più o meno a caso ma comunque
facenti parti della Storia del Rock.
Lultima, EVERYBODY KNOWS THIS IS NOWHERE (abbiamo inserito
solo una Top 20), invece rappresenta la wishlist, o la wantlist:
scoprirete che anche se gli owners di Discogs hanno in totale
almeno 150.000 copie di Harvest, sono comunque alla
ricerca di altrettante, e questo ci sembra proprio un indice importante
di popolarità. Potete fare i paragoni con la tabella HARVEST,
qualche differenza cè.
Qualche commento al volo
lo si può fare: per quanto concerne la tabella THE GOLD
RUSH bisogna tenere presente che alcuni titoli per lungo tempo
non sono stati disponibili, lo stesso dicasi per Trans
in cd negli States nella tabella LANDING ON WATER; la raccolta
Lucky Thirteen è del 1993, ma abbiamo ritenuto
corretto inserirla in LANDING ON WATER perché effettivamente
appartiene a quel periodo; nella tabella RAGGED GLORY abbiamo
lasciato separati i vari Weld, Arc e Arc/Weld
(ma il loro totale sarebbe comunque inferiore a Sleeps With
Angels).
Si potrebbe continuare a lungo, perché è normale
che qualcuno veda il proprio album preferito più in basso
o più in alto di quanto credesse. Ma questi sono dati oggettivi
sui quali ragionare, non è la solita classifica stilata
dal giornalista frustrato in base ai propri gusti del momento.
Nel mio piccolo, senza
aggiungere le versioni vendute in cofanetto con After The
Gold Rush o con Harvest Moon, o la copia contenuta
nel primo box Official Release Series o in The
Neil Young Heritage, posso contare 17 edizioni diverse di
Harvest. Eppure in casa mia non vince lui, ma After
The Gold Rush.
In Discogs, il maggior collezionista possiede lincredibile
cifra, aggiornata allestate scorsa, di oltre 512.000 pezzi.
Voi che ne dite? Buttato lì nel mucchio, avrà almeno
un disco di Neil Young?
(www.rockinfreeworld.com)
Tra
sogni e regali, tra musica e video: il 2022 di Neil Young su YouTube
Con la stessa proverbiale
puntualità di morte e tasse, tra Natale e Capodanno arrivano
non solo pranzi e cenoni che le troppo brevi passeggiate dal tavolo
al divano e al letto non aiuteranno di certo a smaltire, ma arrivano
anche le classifiche di fine anno, di tutti i generi, per tutti
i gusti. Ce le aspettiamo, al caldo, vicini allalbero di
Natale, ineluttabili, come il solito maglione che ci regala la
vecchia zia.
Qui ci dedichiamo alle
canzoni di Neil Young. Non potendo contare su Spotify, abbandonata
da Neil dopo una delle sue tante crociate, abbiamo deciso di utilizzare
YouTube perché di questa piattaforma invece i dati sono
reperibili e sono di facile consultazione.
Senza contare i numerosissimi fruitori occasionali, YouTube ha
raggiunto un totale di 80 milioni di abbonati al mondo per i servizi
Premium e Music (oltre 55 milioni solo YouTube Music, compresa
però anche nellabbonamento Premium) contro i quasi
190 di Spotify, mentre Apple, Amazon Music e la cinese Tencent
sono tutte tra gli 82 e gli 85.
A vantaggio di YouTube rispetto alle altre piattaforme, una diffusione
maggiore a coprire più paesi e la possibilità di
guardare le classifiche, per ogni artista, non solo a livello
globale ma anche nazione per nazione e addirittura città
per città.
Prima che la suddetta zia ci chiami con la sua vocina stridula
per darci un altro pacco regalo con dentro un altro maglione,
iniziamo a snocciolare un po di dati riguardanti il nostro
canerican preferito.
Nel corso del 2022 i video
di Young hanno totalizzato 115 milioni di visualizzazioni (lapice
il 27 gennaio, 667.000, proprio al culmine dello scontro con Spotify),
in aumento rispetto agli anni passati (solo un paio di anni prima
i milioni erano 102) e la parte del leone lha fatta Harvest
Moon (22,8), per il terzo anno consecutivo davanti a Heart Of
Gold (15,2). Seguono, staccate di parecchio, Old Man, Four Strong
Winds, Down By The River (tutte comunque oltre i 4 milioni), Rockin
In The Free World, My My Hey Hey, Ohio (tra i 3 e i 3,5) e la
versione karaoke di Four Strong Winds (3 milioni, dei quali 2,7
nelle sole Filippine, dove questa versione e quella originale
a seguire sono ai primi due posti!). Appena sotto i 3 milioni,
a chiudere la Top Ten, abbiamo The Needle And The Damage Done
(versione di Unplugged). Seguono altri classici quali Cortez The
Killer, Out On The Weekend, Cinnamon Girl, Cowgirl In The Sand
e Southern Man, mentre per vedere la prima canzone nuova
dobbiamo arrivare alla posizione n° 22 con Heart Of Gold tratta
da BBC In Concert (con 964.000 visualizzazioni in soli due mesi).
La migliore di World Record, Love Earth, supera di poco le 470.000.
Il successo di Harvest Moon in questi ultimi tre anni è
certificato anche dalle numerose cover: in questo lasso di tempo
la versione di Reina del Cid ha superato i 5 milioni di visualizzazioni,
oltre i 3 cè quella di Foxes and Fossils.
Proprio la versione BBC
di Heart Of Gold è, nei primissimi giorni del 2023, candidata
a superare quota 1.000.000 in totale ed è una delle pochissime
canzoni nuove ad esserci riuscite negli ultimi dieci
anni: le altre sono Piece Trail (con i Promise Of The Real, da
Paradox: 1,3 milioni), Children Of Destiny (da The Visitor: 1,1)
e Oh Susannah (da Americana: 1 milione). Candidato ad un Grammy
Award, il film A Band A Brotherood A Barn, è intorno alle
918.000 visualizzazioni che potrebbero aumentare in vista della
cerimonia di premiazione fissata per il 6 febbraio; sarebbe un
sogno (per noi, ma soprattutto per la regista Daryl Hannah), portarsi
a casa la statuetta-grammofono.
Tornando a parlare di Heart
Of Gold, stavolta quella di Harvest, bisogna notare che rimane
la più amata dagli italiani anche per il 2022 appena concluso,
ma ormai il sorpasso da parte di Harvest Moon pare annunciato
(495.000 contro 485.000). Già, lItalia: si posiziona
al 9° posto (3,1 milioni di visualizzazioni) dietro U.S.A.
(45,6), Filippine (8,18), Canada (7,85), U.K., Australia, Francia,
Brasile e Germania, mentre Milano rimane la città principale
davanti a Roma e Bologna (614.000, 285.000 e 40.800 rispettivamente).
Abbiamo citato YouTube, Spotify, Amazon, Apple e Tencent, ma non
dobbiamo dimenticare che molti younghiani lo streaming lo fanno
utilizzando neilyoungarchives.com: sarebbe bello avere a disposizione
quei dati, per scoprire le scelte dei fans più affezionati,
ma rimarrà un altro sogno.
Vieni ad aprire il
tuo regalo! dice la vocina stridula che arriva da unaltra
stanza. E dentro al pacco trovo incredibilmente il box in vinile
di Harvest 50th Anniversary Edition! Mah... sarà stato
il cotechino con le lenticchie, sarà stato il vino, sarà
stato il divano troppo comodo... poi apro gli occhi e scopro che
anche questo è, e rimarrà, solo un sogno!
Che sorpresa, zia, un maglione! Non dovevi disturbarti!.
(www.rockinfreeworld.com)
Neil
Young: 1969/1979 sales breakdown in percentage
(neil young italia
(il gruppo) in facebook)
Followers:
il 2020 di Neil Young in streaming e video
Esattamente vent'anni fa,
nel 2000, erano stati venduti 785.000.000 di album solo negli
Stati Uniti, all'epoca circa il 25% del mercato mondiale. Lo scorso
anno, allo scadere del 31 dicembre, il conteggio si è fermato
alla misera cifra di 102.400.000 unità, anche se con lo
stratagemma di gonfiare i numeri con TEA e SEA tenteranno di farvi
credere che il totale è di 756.800.000. Cosa sono TEA e
SEA? In poche parole, Tracks Equivalent Album significa che ogni
10 canzoni dello stesso album (e potrebbe essere anche 10 volte
la medesima canzone) acquistate in download viene conteggiata
una copia dell'album a cui si riferiscono; allo stesso modo, 1.250
streams (anche della stessa canzone) on demand a pagamento oppure
3.750 ufficiali on demand supportati da pubblicità, portano
a considerare una copia venduta dell'album ad essi collegati (Streams
Equivalent Album). Tutto ciò favorisce, e spiega, i grossi
volumi che riescono a raggiungere gli artisti più famosi
in questo momento, con singoli che trainano le (false) vendite
degli album e li posizionano ai primi posti delle classifiche.
Un esempio, tanto per portare il discorso su Neil Young: quando
Homegrown ha esordito alla posizione 17 della Billboard Top 200
con 26.000 copie, al primo posto c'era Lil Baby con 70.000; ebbene,
parlando di vendite reali, Neil Young era alla posizione 3 (23.000
copie), mentre Lil Baby non era nemmeno nei primi 100 (delle 70.000
copie di prima ne saranno rimaste al massimo 1.200, probabilmente
meno).
Già, ma in quanti seguono Neil Young in streaming? Fermo
restando che la maggior parte dei fans probabilmente si collega
a neilyoungarchives.com (sito dal quale non arriveranno mai dati
ufficiali), possiamo però aprire una finestra sul fan medio
o sull'ascoltatore casuale sfruttando le significative informazioni
reperite su Spotify, che conta ben 207 dei 310.000.000 di abbonati
ad una piattaforma streaming, nel mondo occidentale.
Su Spotify Neil Young ha 2.100.000 followers, pochi in confronto
ai 3.800.000 di Bruce Springsteen e ai 4.800.000 di Bob Dylan,
niente in confronto ai 75.400.000 di Ed Sheeran, che è
l'artista che ne ha di più in assoluto.
Anche nel 2020, i tre dischi che hanno totalizzato più
streams sono stati Harvest, Harvest Moon (la metà degli
ascolti, rispetto a chi lo precede) e Rust Never Sleeps, con Everybody
Knows This Is Nowhere e Freedom che hanno sopravanzato un After
The Gold Rush che perde posizioni anno dopo anno; Homegrown, uscito
a fine giugno, è ottavo. Singolarmente, Heart Of Gold tiene
a distanza Harvest Moon e, più staccate, Old Man, My My
Hey Hey (Out Of The Blue) e Ohio.
Siccome anche i video vengono
conteggiati per classifiche e certificazioni, diamo uno sguardo
ai dati degli ultimi dodici mesi di YouTube.
Nell'arco del 2020 Neil Young ha totalizzato 102 milioni di visualizzazioni
(4 in più rispetto all'anno precedente), nello stesso periodo
Bob Dylan è passato da 108 a 160, Bruce Springsteen da
351 a 410.
Incredibilmente, ma era nell'aria, Harvest Moon (18.800.000) ha
sorpassato Heart Of Gold che è crollata rispetto all'anno
precedente (da 17.000.000 a 10.600.000). seguono Old Man (5.230.000),
Down By The River, Rockin' In The Free World, The Needle And The
Damage Done, Cowgirl In The Sand, Ohio, Four Strong Winds (questa
con poco più di 2.000.000, dei quali quasi la metà
nelle sole Filippine) e Cortez The Killer. Nella Top 20 c'è
Shut It Downd 2020 che con oltre 800.000 visualizzazioni è
la migliore di quelle uscite nel corso dell'anno, seguita da Try
con 509.000 e da Lookin' For A Leader 2020 con 459.000.
A conti fatti, non è quindi un caso che le due cover più
viste risultino essere le due Harvest Moon interpretate da Foxes
& Fossils (2.360.000 dall'ottobre 2019) e da Reina del Cid
(1.570.000, in totale 2.800.000 dal luglio 2019), oltre alla The
Needle And The Damage Done proposta da Jewel (1.230.000).
Dalle nostre parti Heart Of Gold (463.000) resiste ancora, a fatica,
davanti ad Harvest Moon (415.000), quando nel 2019 era avanti
del doppio. Milano balza dal dodicesimo al nono posto (679.000)
nel ranking globale delle città, spingendo l'Italia al
quinto posto con 4.160.000 visualizzazioni (era sesta un anno
prima), lasciando ovviamente gli Stati Uniti (42.800.000) a guidare
la classifica, davanti a Canada, U.K. e Francia.
Ma questo ormai è
il passato e chissà cosa ci riserverà il 2021. Forse
anche nello streaming Harvest Moon sorpasserà Heart Of
Gold? Harvest sarà sempre l'album più ascoltato
dell'anno o avremo la sorpresa di un disco nuovo che possa minare
la sua leadership? Daryl Hannah ci "allieterà"
con le sue scarse qualità come regista? Sono queste le
domande che mi sto ponendo, proprio mentre cerco di decidere quale
album "fisico" ascoltare, non importa se in compact
disc, vinile o cassetta. Perché quando si parla di "liquido",
io sicuramente non penso ad un file musicale, ma me ne verso un
buon bicchiere. Cheers!
(www.rockinfreeworld.com)
Heart
of tube
walking with their eyes looking at the screen
Heart Of Gold è
il singolo di maggior successo di Neil Young. Nel 1972 arrivò
al numero 1 negli U.S.A. e in Canada e raggiunse la Top Ten in
vari paesi, un po' in tutti i continenti.
Il 26 gennaio 2020 festeggerà i 49 anni dalla sua prima
apparizione live; il caso vuole che fu in Colorado, esattamente
dove Neil ora ha casa.
Da allora è stata suonata in concerto ben 850 volte, ed
è la canzone più proposta da Young on stage.
Possiamo quindi dire senza tema di smentite che è la canzone
più rappresentativa del catalogo younghiano? O almeno che
la è stata? E che la è ancora?
Nell'era in cui per stilare
le classifiche di vendita ci si basa anche su streaming e video,
cerchiamo di rispondere affidandoci soprattutto a YouTube e alle
visualizzazioni, prendendo in considerazione i dati degli ultimi
12 mesi.
L'unica canzone ad insidiare il primato di Heart Of Gold pare
essere Harvest Moon, in odore di sorpasso. La tendenza è
confermata anche dai dati Spotify relativi allo streaming: nel
2019 Heart Of Gold è stata ascoltata circa 45.000.000 di
volte contro i circa 39.000.000 di Harvest Moon, portando i rispettivi
totali a circa 129 e 86 milioni. Sì, insomma, in un anno
Harvest Moon ha quasi raddoppiato. Piccola digressione riguardante
gli albums: nel 2019 Harvest ha collezionato nel mondo streams
per l'equivalente di circa 85.000 copie vendute, mentre Harvest
Moon e Rust Never Sleeps, rispettivamente secondo e terzo in classifica,
si sono fermati a circa 40.000 e circa 28.000.
Su YouTube negli ultimi
12 mesi Neil Young ha totalizzato oltre 98.000.000 di riproduzioni,
17 appannaggio di Heart Of Gold e quasi 16 di Harvest Moon. Seguono
Old Man, la versione live della stessa Heart Of Gold, Four Strong
Winds (siete sorpresi?), The Needle And The Damage Done, Rockin'
In The Free World, Down By The River, Out On The Weekend e Sugar
Mountain.
New York, Chicago e Los
Angeles sono le città con più visualizzatori, seguite
da Londra, Parigi, Quezon City, Sidney, Bangkok, Dallas e Melbourne,
mentre Milano è dodicesima. I paesi principali sono Stati
Uniti (41,5 milioni), Canada, Inghilterra, Germania, Francia,
Italia, Filippine, Australia, Brasile e Spagna.
In Italia, detto di Milano (quasi 590.000, sui 3.550.000 totali),
abbiamo Roma al secondo posto (440.000), e poi Torino, Bologna,
Napoli, Firenze, Genova, Venezia, Verona e Catania.
Ecco, in Italia Heart Of
Gold ha goduto esattamente del doppio delle visualizzazioni rispetto
ad Harvest Moon. Però, ad esempio, negli States e in Canada
è proprio Harvest Moon a "vincere".
Nelle classifiche di alcune nazioni abbiamo scovato alcune "sorprese".
Nelle Filippine (ma anche a Hong Kong e Singapore) la canzone
più vista è di gran lunga Four Strong Winds (1,5
milioni) seguita da I Believe In You (550.000) e poi Heart Of
Gold (260.000). In alcuni paesi dell'Est europeo compare tra le
prime dieci Guitar Solo #5 da Dead Man. Are There Anymore Real
Cowboys? è in classifica in Brasile, in Argentina, in Messico,
insomma un po' in tutta l'America Latina, ma anche in Sud Africa.
In Tailandia c'è A Rock Star Bucks A Coffee Shop. In India
c'è It's A Dream. Qua e là appare Long May You Run,
che della classifica generale è l'undicesima, mentre Cinnamon
Girl ne è solo la diciottesima. Poche menzioni per le canzoni
di Colorado, disponibili però solamente da fine ottobre.
Purtroppo non è possibile avere dati riguardanti un mercato
enorme come potrebbe essere quello della Cina, essendo laggiù
YouTube, come altri siti web, bloccato dal governo.
Bob Dylan, o meglio, le
sue canzoni, per fare paragoni nello stesso arco temporale, hanno
avuto in totale 108.000.000 di riproduzioni. Like A Rolling Stone
(quasi 12 milioni, quindi meno sia di Heart Of Gold che di Harvest
Moon) è davanti a Hurricane e a Mr. Tambourine Man. Stati
Uniti e Inghilterra, seguiti da Brasile e Italia, sono i paesi
principali. Tra le città, Londra sopravanza New York (bella
sorpresa!), Milano è ottava, Roma decima.
Bruce Springsteen ha totalizzato,
nel corso del 2019, 351.000.000 di visualizzazioni. I brani più
visti sono stati Dancing In The Dark (oltre 57 milioni), Streets
Of Philadelphia (31 milioni) e Tougher Than The Rest (appena al
di sotto dei 18 milioni). L'Italia (25,8 milioni) è seconda
solo agli Stati Uniti (74 milioni) tra i paesi principali, ma
Milano è la prima città (4,3 milioni), seguita da
Londra, Lima, Roma e New York.
Tornando a Neil Young,
la risposta ai quesiti posti all'inizio è sì, ancora
e sempre Heart Of Gold, dunque. Ma qualcosa sta lentamente cambiando.
Rimanendo in ambito YouTube, Harvest Moon nella versione di Reina
del Cid risulta essere la cover con più visualizzazioni
nel corso dell'anno appena finito: 1.225.000, addirittura in soli
sei mesi, essendo stata pubblicata ad inizio luglio.
Lo sterminato canzoniere di Young viene rivisitato incessantemente
dai suoi colleghi, che ripescano anche le canzoni più oscure
e meno famose.
E nell'attesa che dalle varie uscite discografiche, nuove o d'archivio,
effettive, annunciate, rimandate, promesse, cancellate, sperate,
o solo sognate, arrivi un capolavoro che ci possa accompagnare
per anni come è stato per Ohio o Hey Hey My My, ci sarà
comunque sempre almeno una garage band pronta a mettere in repertorio,
magari massacrandola, ma comunque sempre cantandone a squarciagola
il ritornello, quell'inno arrabbiato, straccione e indispensabile
che è Rockin' In the Free World.
(www.rockinfreeworld.com)
Yin...
& Young
Excursions into Asian territory
Tempo di lettura: 1
birra media
Sul finire degli anni '80
era divenuto celebre il filmato di un giovane universitario cinese
che non lasciava passare un carro armato durante gli scontri di
Piazza Tienanmen. A quell'episodio Neil Young dedicava la sua
Ohio durante il tour del 1989. Sulla copertina di Freedom, uscito
nell'ottobre di quello stesso anno, Young indossava un cappello
cinese con la stella.
Sono le uniche connessioni che io riesca a ricordare tra Neil
Young e la Cina, salvo una versione in cinese di Heart Of Gold
ascoltata tanti anni fa in un ristorante in Francia (giuro!),
la citazione in China Disco Bar di Elio e le Storie Tese contenuta
in Figgatta de Blanc del 2016 e forse qualche maglietta
In questo articolo, cercheremo di capire quale sia il livello
di popolarità del canadese all'ombra della muraglia cinese.
Che io sappia, nessun album è uscito ufficialmente, da
quelle parti, a differenza che a Taiwan e Hong Kong, ma qui ci
limitiamo a parlare della Repubblica Popolare Cinese.
Non potendo usufruire di cifre di vendita vere e proprie, ci affidiamo
al mercato dello streaming.
Mercato in espansione, tra i cinesi, con un boom clamoroso negli
ultimissimi anni. La Cina rivaleggia con i maggiori concorrenti
europei (Inghilterra, Germania e Francia) e si prepara a sbaragliare
anche il Giappone, dopodichè verrà gettata la sfida
agli Stati Uniti, con previsioni di sorpasso che si aggirano in
circa 10 anni, proseguendo con questo trend. La forza dell'avere
una popolazione di quasi 1.500.000.000 di persone.
Attenzione alle cifre perché
cambiano anche sensibilmente a seconda delle fonti ma, rimanendo
strettamente in ambito streaming, la maggiore piattaforma è
Tencent Music Entertainment Group che detiene (dopo la fusione
del 2016 tra Tencent Music che possedeva QQ Music e China Music
Corp che possedeva KuGou e Kuwo) il 76% del mercato e ha i diritti,
tra gli altri, sulle canzoni di Sony Entertainment, Warner Music/Time
Warner e Universal Music/Comcast. 76% del mercato significa avere
800 milioni di utenti, la metà attiva mensilmente. Per
fare un paragone, Spotify ha globalmente 217 milioni di utenti
attivi mensilmente, 100 dei quali abbonati (pare più o
meno come Tencent), mentre Apple dovrebbe essere intorno ai 50
milioni di abbonati.
Tornando alla Cina, il 16% è controllato da NetEase Cloud
Music, il 4% da Baidu Music.
Per quantificare il livello
di popolarità degli artisti occidentali in Cina, e per
saggiare l'importanza o meno di Neil Young, ci baseremo sul numero
di followers nella maggior piattaforma del paese.
Lontano, lontanissimo, dalle cifre delle pop stars più
affermate (Taylor Swift tra le donne e Justin Bieber tra gli uomini,
entrambi vicini ai 7.000.000 di followers) o da quelle delle band
più cool (Maroon 5, 4.242.000), Young vanta 14.000 fans.
Per fare paragoni più consoni, i Beatles ne hanno 413.000,
Bob Dylan 185.000 (ma lui in Cina ci ha suonato), gli Eagles 151.000,
Leonard Cohen 143.000, Bowie 85.000, Presley 78.000, John Lennon
64.000, i Led Zeppelin 62.000, Clapton 57.000, gli Stones 48.000,
Elton John 37.000, Cash 31.000, McCartney 26.000. Con meno followers
del nostro canadese troviamo Doors e Paul Simon (12.000), Hendrix,
Springsteen, Willie Nelson, Waits e Santana (tutti 11.000), Lou
Reed e Patti Smith (8.000), Deep Purple e Who (7.000), Creedence,
Lynyrd Skynyrd e Joni Mitchell (6.000); Buffalo Springfield, CSNY,
Nash, Stills e Crosby sono tutti sotto i 1.000.
Gli appassionati younghiani (un'amica mia e della community Neil
Young Italia direbbe neilyoungici, bellissimo neologismo), tra
i 106 album disponibili su y.qq.com, possono ascoltarsi After
The Gold Rush che in realtà è un live del 1986,
Change Your Mind (un broadcast radiofonico) e un Live in Concert
con i Ducks.
Altro mercato in espansione
e dalle potenzialità enormi è quello indiano, ormai
entrato nella Top 20. La Repubblica dell'India può partire
da una base di oltre 1.300.000.000 abitanti che ovviamente ingolosiscono
l'industria musicale. La piattaforma maggiore è Gaana,
100 milioni di utenti attivi mensilmente, che detiene il 25% del
mercato indiano, superando il 20% di Apple, il 20% di YouTube
e il 14% di Wynk.
Utilizzando appunto i dati Gaana, abbiamo One Direction con 59.000
followers al primo posto tra le band, e anche qui primi Justin
Bieber tra gli uomini (con 167.000, ad esempio Michael Jackson
ne ha un quarto) e Taylor Swift tra le donne (60.000, in lotta
con Shakira). Segnalerei Bob Marley con 13.000, i Beatles con
7.600, Elvis con 3.200, Dylan con 2.700, Lennon con 2.400, Rolling
Stones con 1.500, Elton John con 1.400, Springsteen con 625, Creedence
Clearwater Revival con 332, McCartney con 286
e Neil Young
con 251 (l'1 sono io
).
Brevi cenni storici per dire che in India, almeno Old Ways e Unplugged
sono stati pubblicati ufficialmente, altre notizie non sono riuscito
a reperirle.
E dopo essermi fatto gli
affari di quasi 3 miliardi di persone, risolvo un dilemma lasciato
in sospeso. Ho controllato: nessuna delle mie t-shirt di Neil
Young è "made in China"! E le vostre?
(www.rockinfreeworld.com)
Neil
Young
words and numbers (between the lines of Wikipedia age)
Ormai da alcuni anni, le
classifiche musicali si basano non più solo sulle vendite
vere e proprie, ma vengono calcolati anche gli streaming, per
"dare una migliore idea del grado di popolarità"
di un album o di un artista.
Ecco, il grado di popolarità, argomento in questione di
questo articolo. Il livello di popolarità non è
certo una cosa quantificabile scientificamente, così che
i parametri che si possono scegliere sono molteplici e spesso
in contraddizione tra loro.
Nello specifico, l'articolo
è basato sul numero di visualizzazioni delle pagine Wikipedia
dei vari artisti o band da noi selezionati, diciamo otto più
due ospiti, scelti ovviamente tra quelli che più stanno
a cuore agli amici di rockinfreeworld.com, ovvero l'Italian Crosby,
Stills, Nash & Young Website.
Esiste un tool che permette di confrontare tra di loro fino ad
un massimo di dieci voci contemporaneamente. Il programma raccoglie
dati dal luglio 2015, ma noi ci siamo affidati solamente agli
ultimi dodici mesi, dall'1 maggio 2018 al 30 aprile 2019; è
possibile inoltre scegliere tra vari tipi di grafici: linea, barra,
radar, torta, ciambella, area polare.
I numeri che troverete
sotto sono riferiti alle pagine en.wikipedia.org dei vari artisti
presi in esame.
Al decimo posto troviamo Crosby & Nash con 33.957 visualizzazioni
(una media di 2.830 al mese), mentre se cerchiamo Crosby, Stills,
Nash & Young saliamo al quarto posto della nostra classifica
con 681.534 visualizzazioni (se preferite, potete dire "punti").
I Crazy Horse vantano 125.494 visite in un anno alla loro pagina,
ma molto meglio hanno fatto i Buffalo Springfield (o meglio, i
loro fans) con 525.682.
Del celebre quartetto CSNY, il meno amato (o il meno seguito)
risulta Graham Nash, poi salendo troviamo Stephen Stills, e più
in alto ancora David Crosby. I tre insieme, non fanno il totale
di Neil Young da solo, 2.007.659 (media mensile 167.305).
A questo punto, ci siamo detti, paragoniamo Young con altri due
grandissimi della canzone americana, Bob Dylan e Bruce Springsteen.
Pur essendoci solo quattro anni di differenza tra Dylan e Young
e altri 4 tra il canadese e Springsteen, a volte sembra di parlare
di tre generazioni differenti, vista la mole di capolavori usciti
tra un esordio discografico e l'altro. Beh, nella nostra classifica
stravince His Bobness, quasi 3.500.000, davanti al Boss, indietro
di un milioncino di contatti. Per completezza di informazione,
Young è comunque davanti a Bob Seger, a John Fogerty, a
Santana, a Paul Simon, ai Grateful Dead
ma dietro a John
Lennon, a Paul McCartney, a Elton John, a Willie Nelson, a Tom
Petty
Se sbirciate en.wikipedia.org/wiki relativamente agli
album di "Shakey", vince Harvest (182.084 visite annuali),
che precede After The Gold Rush (170.000), Tonight's The Night
(111.725), Harvest Moon (109.717) e Rust Never Sleeps (106.559);
Déjà Vu si inserisce con 154.150.
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Non è finita qui. Presi
dalla curiosità, ci siamo avventurati tra le pagine Wikipedia
di Neil Young nelle più svariate lingue. Ovviamente al
primo posto c'è proprio quella in inglese (2.007.659, come
si diceva, 5.500 visualizzazioni giornaliere), seguita dalla tedesca
(177.230) e inaspettatamente da quella italiana (144.423), davanti
a francese, spagnola, giapponese ed olandese. Stupisce forse la
russa all'ottavo posto, ancor di più quella in lingua araba
al decimo posto, però qui ci piace segnalare che Harvest
(sempre lui!) fu stampato in un considerevole numero di copie
per quel mercato (in Libano, per l'esattezza). Bisognerebbe valutare
il bacino d'utenza: ad esempio, es.wikipedia.org/wiki/Neil_Young,
è sì quinta, ma non è un risultato eccezionale,
considerato che ingloba quasi tutta l'America Latina; del resto,
in quel mercato Young non ha mai avuto grossissimi successi, a
parte quello discreto di Everybody Knows This Is Nowhere in Venezuela
e Hawks & Doves in Messico.
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Altre curiosità? La
pagina in lingua cinese è al diciassettesimo posto; ma
potrete trovare tante altre lingue asiatiche, o il malgascio,
o le varie lingue slave, oppure bretone, catalano, esperanto,
thai, latino
In tanti casi le notizie biografiche sono ridotte veramente all'osso,
talvolta viene riportata solo la discografia (e non sempre completa),
ci sono errori, inesattezze, sono carenti gli aggiornamenti.
La pagina italiana? Non è male, comprensiva di biografia
e varie sezioni dedicate a vita privata, strumentazione, curiosità,
discografia (con segnalazione di alcune cover in italiano), opere
letterarie, riconoscimenti ed onorificenze.
Non rimane che segnalare un paio di altre lingue nostrane, sardu
e lumbaart. Ah, il campanilismo! In attesa di trovare altri modi
per misurare la popolarità dello zio Neil, cerco una sua
foto intento a mangiare scaglie di Parmigiano-Reggiano
giuro
che se la trovo creo subito pr.wikipedia.org/wiki/Neil_Young!!!
(www.rockinfreeworld.com)
Floating
in a stream
Neil Young, Spotify e lo streaming
Neil Young e lo streaming,
un amore mai sbocciato. Le battaglie del canadese per sensibilizzare
i fruitori di musica alla qualità dell'ascolto, hanno fatto
sì che nel dicembre 2017, dopo la disastrosa esperienza
Pono (un costoso lettore portatile di musica digitale ad alta
risoluzione), Young lanciasse il suo neilyoungarchives.com, dove
potere ascoltare tutta la sua sterminata discografia, dapprima
gratis, successivamente con un abbonamento ad un costo contenuto,
in un primo momento solo da computer, in attesa di essere disponibile
anche su smartphone. Arrivati in ritardo sulle varie piattaforme,
rispetto a tanti colleghi, i suoi dischi vennero rimossi, dal
luglio 2015 al novembre 2016, in modo quasi totale: quasi, perché
i dischi dell'era Geffen rimasero, e anche perché quelli
Reprise furono poi resi disponibili all'ascolto almeno su Tidal.
Storia più recente, la causa con Spotify per diritti d'autore
mai pagati.
Proprio Spotify però, ci viene in aiuto per capire quanto
"vendano in streaming" i lavori di Young.
Cerchiamo di chiarire il virgolettato. Da ormai diciotto anni
consecutivi le vendite degli album calano vertiginosamente, e
ormai siamo a livelli degli anni '60, quando però uscivano
molti meno dischi. Si è passati dai 785 milioni del 2000
ai 169 del 2017, venduti in totale negli States.
Per gonfiare un po' le cifre, con la scusa di verificare così
il grado di popolarità di un artista, l'industria musicale
ha iniziato ad usare i numeri derivanti dallo streaming e sommarli
a quelli delle vendite "fisiche" e dei download; così,
come già da alcuni anni ogni 10 canzoni scaricate di un
album, anche la stessa canzone, equivalgono ad un album venduto,
per lo streaming si è stabilito che 1.500 streams di una
canzone equivalgono ad un album "venduto". Molti paesi
adottano ormai il sistema vendite fisiche + download + streaming
anche per le certificazioni a Oro e Platino (e presto verranno
probabilmente aggiunti anche i video visti su YouTube). Va da
sé che gli artisti giovani che vanno per la maggiore, sfornando
singoli di successo, in questo modo spopolano nelle classifiche,
relegando le vecchie glorie ai margini. E' interessante fare il
confronto, nei pochi paesi che le hanno a disposizione entrambe,
tra le classifiche SPS (sales plus streaming) e quelle Pure Sales:
spesso, se non sempre, in testa alla prima vi sono nomi che sono
molto in basso nella seconda.
Ma a noi interessa Neil Young e conoscere quanti dischi ha venduto
con lo streaming nel 2018 e in totale. Il suo sito mostra settimanalmente
una classifica per gli albums e una per le canzoni, ma non ci
sono cifre. Ecco qui l'aiuto di Spotify: brano per brano, è
possibile sapere il totale degli streams. E' sufficiente (si fa
per dire, è un lavoro lungo e noioso) fare il totale delle
canzoni di un album e poi dividere per 1500 per avere un primo
numero. Sappiamo (da un rapporto del 2018 della IFPI, la Federazione
Internazionale dell'Industria Fonografica) che su 272.000.000
di utenti del servizio in streaming, 157.000.000 sono utenti Spotify,
quindi la formula è fatta.
Di seguito ci sono le seguenti classifiche: una relativa agli
ultimi dodici mesi per gli album, quella totale, sempre per gli
album, e quella delle singole canzoni (questa, a differenza delle
altre due, riferita solo a Spotify).
Bisogna tenere conto di
vari fattori:
1) dati ufficiali non ce ne sono, quindi questo lavoro va inteso
come una finestra sulle vendite streaming di Young, senza la pretesa
di avere la verità in tasca, giusto per averne un'idea
che si avvicini il più possibile alla realtà, partendo
dai dati crudi di Spotify e non avendone dalle altre piattaforme
2) prima del 2018 il rapporto utenti Spotify / utenti globali
era 132 a 212
3) le raccolte (Decade, Lucky Thirteen, Greatest Hits, Archives
Vol. 1) non sono in classifica, perchè le canzoni possono
essere calcolate una sola volta ed è stato scelto di farlo
per gli album d'origine
4) per il motivo di cui sopra, alla voce Storytone - deluxe, è
conteggiata solo la parte acustica
5) gli album doppi sono contati come singoli. Vale a dire, il
totale diviso 1500, ma non ulteriormente diviso per 2
6) Live At Massey Hall 1971 non è su Spotify, in questo
caso è stato estrapolato da Archives Vol. 1, e i dati disponibili
sono solamente quelli totali e non quelli relativi agli ultimi
12 mesi; anche per Live At The Fillmore East, seppur questo reperibile
separatamente da Archives Vol. 1, abbiamo disponibili solo i dati
totali
7) oltre a Live At Massey Hall 1971, altre Archives Performance
Series non sono su Spotify e quindi non sono in queste classifiche
8) i dati sono stati raccolti nei primi dieci giorni dell'ottobre
2018 e confrontati con quelli raccolti a metà ottobre 2017
Dando uno sguardo alle
classifiche, come prevedibile, Harvest stravince, soprattutto
trascinato dal singolo Heart Of Gold. Ma tutte le sue canzoni
sono sopra il milione di streams (ricordiamo, nel caso delle singole
canzoni abbiamo preso in considerazione solo Spotify), cosa che
accade ad altri due dischi: Harvest Moon e After The Gold Rush
(a On The Beach manca, ma per un pelo, Motion Pictures). Lo stesso
After The Gold Rush è stato superato nella classifica degli
albums da Rust Never Sleeps. Nelle due charts possiamo vedere
quanto è importante avere una canzone trainante: Heart
Of Gold (Harvest), Harvest Moon (l'album omonimo), My My Hey Hey
(Rust Never Sleeps), Rockin' In The Free World (Freedom); Like
A Hurricane da sola vale ben più della metà di American
Stars'n'Bars, e lo stesso si può dire di Razor Love in
Silver & Gold e Cortez The Killer in Zuma. Ben 76 canzoni
hanno superato la soglia del milione, qui sono diventate 77 perché
abbiamo inserito, a mo' di curiosità, Campfire, duetto
con DRAM tratto dalla colonna sonora del film Bright. Bene hanno
fatto, nel ranking album relativo agli ultimi dodici mesi, i recenti
The Visitor, Roxy e Paradox. Nel computo totale, Hitchhiker è
ormai ad un passo dalla Top Ten. Stupiscono in positivo Old Ways
e Trans, in negativo Prairie Wind, Psychedelic Pill e Le Noise,
ma si entra nel campo delle aspettative soggettive e qui ci fermiamo.
Dopo tutti questi dati, queste formule, queste cifre, non vi sentite
anche voi "like a leaf floating in a stream"?
(www.rockinfreeworld.com)
Neil
Young / Greatest Hits: le certificazioni e le copie vendute nel
mondo
Terza compilazione retrospettiva
della carriera del canadese, include per lo più brani degli
anni 70, e da quando è uscita sul mercato nel novembre
2004 ha iniziato a uccidere le vendite degli altri
album del catalogo younghiano. Solo Harvest in Italia e Francia
continua tutt'oggi ad avere più successo.
Facciamo un po di chiarezza nei dati riguardanti le vendite
nel mondo del Greatest Hits di Neil Young.
Negli U.S.A. ha venduto oltre 1.600.000 copie (fisiche+download),
sarebbe quindi vicino alla certificazione Doppio Platino. Nel
vicino Canada ha venduto oltre 270.000 copie e nel giro di pochi
anni sarebbe eleggibile a Triplo Platino. Il fatto è che,
almeno negli States, la Warner Bros. Records dimostra di non avere
più interesse nei confronti delle certificazioni (che non
sono automatiche: le case discografiche pagano la Recording Industry
Association of America per ottenerle). Gli ultimi dischi di Young
a beneficiare di una certificazione (Gold al traguardo delle 500.000
copie) sono Prairie Wind e Greatest Hits (gennaio 2006).
Negli States il miglior piazzamento in classifica è stato
il 27° posto, mentre in Canada il 21°; in seguito, di
tanto in tanto è rientrato nella Top 200. Tuttavia dal
dicembre 2014 Billboard ha cambiato il sistema di conteggio per
compilare le graduatorie rendendo tutto più difficile.
Alla somma degli album fisici e digitali (scaricati
dalle varie piattaforme digitali) vengono aggiunti i singoli brani
vendibili separatamente (ogni volta che vengono venduti 10 brani
viene conteggiata 1 copia come album, ma i brani possono anche
essere gli stessi conteggiati più volte) e persino lo streaming
(1.500 brani danno diritto a 1 album da conteggiare).
Quasi tutti i paesi sono ormai allineati su questa cervellotica
decisione, anche se cambiano i criteri: in Italia, ad esempio,
gli stream dei brani devono essere 100. Ovviamente, trattandosi
di un'antologia, questo disco viene penalizzato nelle classifiche
perché le canzoni in streaming vengono conteggiate per
lalbum di origine (per esempio, Old Man viene
conteggiato per Harvest). Nel mercato online una delle maggiori
piattaforme è iTunes, e Greatest Hits è costantemente
nelle posizioni alte in Nuova Zelanda, Israele, Finlandia, Australia
e Canada.
Ormai, dunque, parlare di classifiche di vendita ha
poco senso e le polemiche sono divampate subito furiose con il
malcontento tra i chartofili che non accenna a diminuire nemmeno
dopo più di un anno. Lagonizzante industria discografica
(785 milioni di album venduti nel 2000, 241 milioni venduti nel
corso del 2015) si difende sostenendo che, con queste nuove modalità,
si ha una più chiara fotografia del successo di un album.
Il vicepresidente della sezione chart di Billboard, Silvio Pietroluongo,
ha dichiarato: ora siamo in grado di offrire uno sguardo
sulla fruizione dei dischi a prescindere dallacquisto o
dal mero possesso.
È altrettanto ovvio, però, che le nuove regole vanno
a discapito di chi non fabbrica singoli che vengono
ascoltati più e più volte; sicuramente la vecchia
guardia non ha beneficiato di questo cambiamento. Se poi consideriamo
che Young ha tolto i suoi dischi Reprise (ma non quelli Geffen)
da Spotify ed altre piattaforme digitali
È interessante seguire la parallela Billboard Top 100 Album
Sales, che equivale oggi alla classifica con le vecchie regole:
i dischi che qui sono nelle prime posizioni spesso figurano molto
indietro nella principale Billboard Top 200, e viceversa. Un esempio?
The Monsanto Years (l'album del 2015 di Young) si è piazzato
al 21° posto nella Top 200 ma 12° nella Top Sales. Bluenote
Cafè (live della serie Archivi, uscito sempre nel 2015),
rispettivamente 89° e 54°.
In Europa, Greatest Hits ha appena ricevuto il Platino in Germania
per le 200.000 copie vendute. È certificato Platino pure
in Inghilterra (300.000 copie) e in Irlanda (15.000), mentre in
Belgio ha raggiunto lo status Oro con 25.000 copie vendute. I
migliori risultati di classifica sono stati l8° posto
in Irlanda e il 10° in Norvegia. In Italia potrebbe (ma il
condizionale è dobbligo in mancanza di dati ufficiali)
aver venduto intorno alle 45.000 copie. Alla fine del 2014 è
stato certificato Platino dallInternational Federation of
the Phonographic Industry per 1.000.000 di copie vendute in totale
sul territorio europeo.
Dal mercato asiatico dovrebbero arrivare circa 100.000 copie e
lo stesso dicasi per il Sud America (stime molto conservative).
In Oceania le vendite sono ottime: Doppio Platino in Nuova Zelanda
(30.000 copie, 9° posto) e Platino in Australia (per 70.000
copie vendute, ma la cifra è ormai raddoppiata).
Il totale delle copie vendute nel mondo dovrebbe aggirarsi quindi
sulle 3.400.000 unità. Questo colloca il Greatest Hits
del canadese tra i maggiori successi, dopo Harvest, After The
Gold Rush, Decade, Everybody Knows This Is Nowhere, Harvest Moon
e Rust Never Sleeps.
Per i più curiosi: ricordate il Greatest Hits edito in
vinile in Oceania nel 1985 e successivamente in Germania in compact
disc? Lungi dal conoscere quante copie furono stampate per il
mercato europeo, vi basti sapere che è stato certificato
Gold in Australia (allepoca 50.000 copie) e Platinum in
Nuova Zelanda (15.000 copie).
(da csnyrockinfreeworld.blogspot.it/2016/03/neil-young-greatest-hits-le.html)
Harvest:
le certificazioni e le copie vendute nel mondo
Finalmente! Finalmente
un riconoscimento per Neil Young anche dall'industria discografica
italiana!
Alla fine di luglio è arrivata una certificazione a Disco
d'Oro per Harvest, uno dei dischi che hanno fatto la Storia della
musica rock.
Attualmente, in Italia, Disco d'Oro significa 25.000 copie vendute.
Ma come? Possibile che Harvest abbia venduto solo 25.000 copie
in Italia dal 1972?
Infatti non è così. In Italia è la FIMI che
rilascia le certificazioni, avvalendosi dei dati della GfK che
ha il compito di rilevare le vendite al dettaglio sul territorio
nazionale. Tutto ciò avviene dal gennaio 2009, mentre prima
era la Nielsen ad occuparsi dei rilevamenti.
Quindi, le 25.000 copie in questione sono calcolate dal gennaio
2009. Significa che Harvest sta vendendo ancora al giorno d'oggi
annualmente quasi 4.000 copie, che non è male, considerando
la crisi del mercato discografico e considerando che in tutto
questo periodo Harvest è sempre rimasto al di fuori della
Top 100.
Purtroppo non è dato sapere quanto Harvest abbia venduto
dall'uscita ad adesso. Dati ufficiali non ne esistono e nemmeno
sono conosciute certificazioni provenienti dai decenni passati.
Si possono però fare delle stime, e non è azzardato
parlare di una cifra attorno o anche superiore alle 300.000 unità.
Durante questi 43 anni, Harvest ha fatto incetta di certificazioni
un po' in tutto il mondo. Ora sembra un po' dimenticato dalle
case discografiche, soprattutto dopo l'uscita nel 2004 di Greatest
Hit, il disco del catalogo younghiano che più vende annualmente.
Oltretutto solitamente le certificazioni non sono automatiche,
vanno richieste e pagate agli enti che le rilasciano, e a quanto
pare la Reprise e la WEA non hanno interesse in questi riconoscimenti,
per quel che riguarda Young, ma è un discorso generale
di tutte le label nei confronti dei dischi di catalogo, preferendo
ovviamente pubblicizzare le nuove uscite.
In rapida carrellata abbiamo il Disco di Diamante ricevuto in
Francia nel 2001 (1.000.000 di copie), il 7 volte Platino in Australia
(490.000), il 5 volte Platino in Canada (500.000), il 4 volte
Platino negli U.S.A. (4.000.000) e in Nuova Zelanda (60.000),
il 3 volte Platino in Inghilterra (900.000), il 3 volte Oro in
Germania (750.000), il Platino in Spagna (100.000), Belgio (50.000)
e Svizzera (50.000). Quasi tutte queste certificazioni sono datate
(ad esempio negli States ormai si dovrebbe essere intorno ai 7.000.000),
ma come abbiamo spiegato prima, difficilmente verranno aggiornate;
in alcuni casi sono incomplete (in Inghilterra viene considerata
un'edizione del 1984, in Germania le vendite sono quelle successive
al 1975). Vendite notevoli, seppur senza mai aver avuto certificazioni,
arrivano da Norvegia, Grecia, Finlandia, Olanda, Svezia, Giappone,
Sud Africa
Il totale dovrebbe (sempre di stime si tratta) aggirarsi intorno
ai 17.000.000 di esemplari venduti!
(da csnyrockinfreeworld.blogspot.it/2015/08/harvest-le-certificazioni-e-le-copie.html)
Further
and further on down the numbers
Un milione e cinquecentomila
copie vendute nel mondo!
Non esaltatevi e non eccitatevi, però, perché è
la cifra totale raggiunta dai dischi di Young usciti nel nuovo
decennio, sommandoli tutti da Le Noise a Storytone.
Ora, è vero che le vendite dei dischi sono ormai ridicole
(dal 2000 al 2014 una riduzione del mercato discografico dell'80%!!!)
però qualche domanda alla Reprise se la staranno ponendo,
anche perché specialmente il 2014 è stato commercialmente
per il canadese un vero e proprio flop.
In questi ultimi anni qualche riconoscimento dall'industria musicale
(e non solo) è arrivato:
Le Noise è stato certificato Gold in Canada (ma Americana
ha venduto ben di più) approfittando dell'appeal della
coppia Young/Lanois, Angry World ha procurato un Grammy nel 2011
come Miglior Canzone Rock, Neil è stato insignito del Premio
MusiCares Person of the Year e del President's Merit Award, ha
suonato alla cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici a Vancouver.
Young ha presenziato in vari programmi televisivi, da Conan O'Brien
al Colbert Report, al Tonight Show.
È stato ospite in serate di gala in onore di musicisti
quali Paul McCartney, Bruce Springsteen e Willie Nelson, prossimamente
sarà a quella dedicata a Bob Dylan.
Ha contribuito ad organizzare le varie edizioni del Farm Aid e
del Bridge School Benefit.
È stato in tour in mezzo mondo, manifestando, testimoniando
e suonando anche in favore dell'ecologia.
Ha jammato, live o in studio, con i Pearl Jam, con Dave Grohl,
con i Black Keys, con i My Morning Jackets, con Jerry Lee Lewis,
con Elton John, con Willie Nelson, con Jack White, con Norah Jones,
con i Beach Boys; ha saltuariamente ritrovato Crosby, Stills,
Nash e addirittura i Buffalo Springfield.
Ha creato un servizio musicale digitale ad alta qualità
quale Pono.
Ha inciso tre dischi nuovi di studio, due live dal passato, due
album di covers, scritto due libri.
Nessun altro dei "Grandi" è attivo come lui.
Nessuno.
Eppure non vende.
Indipendentemente dalla qualità dei dischi, non vende.
L'album 1989 di Taylor Swift ha venduto 1.300.000 copie nella
settimana di uscita, solo negli Stati Uniti.
L'ultimo disco di Young a superare questa quota negli U.S.A. è
il Greatest Hits, ora verso 1.600.000 copie (in 10 anni), altrimenti
bisogna risalire ad Harvest Moon (ben oltre 2.000.000 in 22 anni)
e più indietro ancora si risale ai seventies.
Tornando al nostro milione e mezzo di inizio articolo, va così
ripartito: Le Noise 350.000, A Treasure 100.000, Americana 350.000,
Psychedelic Pill 360.000, Live At The Cellar Door 135.000, A Letter
Home 100.000, Storytone 65.000. Sono stime, non dati ufficiali,
e bisogna calcolare che Storytone è uscito solamente da
poco più di un mese.
Guardiamo allora, e questi sì che sono dati ufficiali,
le copie vendute negli U.S.A. nella settimana d'esordio (nella
seconda, mediamente, il calo è tra il 50 e il 70%): Le
Noise 31.000, A Treasure 16.000, Americana 44.000, Psychedelic
Pill 35.000, Live At The Cellar Door 24.000, A Letter Home 16.000,
Storytone 11.000. E riportiamo anche i picchi in classifica: 14°
Le Noise, 29° A Teasure, 4° Americana, 8° Psychedelic
Pill, 28° Live At Cellar Door , 13° A Letter Home, 33°
Storytone.
Per fare qualche paragone, i recenti Jackson Browne (15°),
John Mellencamp (18°) e Lucinda Williams (13°) hanno venduto
ciascuno 20.000 copie all'esordio, l'undicesimo volume delle Bootleg
Series di Dylan 21.000 (sommando le due edizioni), il box live
del 1974 di CSN&Y 24.000 (sommando le varie edizioni), Willie
Nelson 37.000 (5°), Bob Seger 60.000 (3°), Tom Petty 131.000
(1°).
È evidente che proprio in particolare con Storytone qualcosa
non ha funzionato; elenco alcune possibili cause in ordine sparso:
troppi dischi pubblicati, il fastidio creato alle grandi corporations
con la battaglia sull'ecologia (corporations che controllano i
quotidiani che hanno stroncato il disco, quotidiani nemici ormai
fin dai tempi di Living With War), la cattiva pubblicità
derivata dal divorzio con Pegi e la storia con Daryl Hannah (con
relativi servizi sui giornali scandalistici
Neil Young!
A quasi settanta anni!), i tour fatti troppo presto rispetto all'uscita
del disco, l'ennesima scaletta del disco sbagliata (personalmente
credo non ne abbia azzeccata una dalla scomparsa di David Briggs),
i fans ancora disorientati dal disco precedente ("belle canzoni,
ma perché registrarle così male?", oppure "che
bisogno c'era di un altro disco di covers a nemmeno due anni da
Americana?"), lo streaming completo del disco (quanti download
illegali ne saranno stati fatti?) ben prima della data di uscita
prevista.
Peccato, perché ritengo Storytone un grande album, sia
nella parte orchestrale che in quella acustica, ma perché
Who's Gonna Stand Up? nella versione live + overdubs non è
stata inserita?
Come al solito, con Young si ha la sensazione dell'occasione persa,
si pensa più a quello che avrebbe potuto essere che a quello
che è stato, ma d'altra parte, chi come me lo segue dagli
anni '70, conosce bene pregi e difetti del personaggio!
Insomma tirando le somme il disco più venduto di Neil Young
quest'anno è stato il Greatest Hits!
Per vendere un milione e mezzo di copie nel mondo ci son voluti
cinque anni e sette dischi: l'ultimo album del canadese a raggiungere
questa cifra da solo è stato Mirror Ball, a parte il solito
Greatest Hits che ha ormai superato globalmente i 3.000.000, mentre
Harvest rimane irraggiungibile attorno ai 16.000.000.
Da qualche parte ho letto: "ogni volta che ascoltate Taylor
Swift, Neil Young muore un po'. Per favore, non uccidete Neil
Young".
(da www.csnyrockinfreeworld.blogspot.it)
Roll
Another Number 2013: Neil Young In Classifica
Un disco nuovo, dischi
vecchi in classifica, nuove certificazioni, dati di vendita: roll
another number!
Per parlare dei dischi
di Neil Young in classifica nel 2013 dobbiamo giocoforza partire
dalla fine, vale a dire da Live At The Cellar Door, Volume 2,5
delle Archives Performance Series, unica novità dell'anno
nella sterminata discografia del canadese.
A livello di posizioni raggiunte diciamo che si colloca alle spalle
dell'APS 03 Live At Massey Hall 1971 (che riscosse un grande successo,
specialmente oltreoceano) e dell'APS 09 A Treasure, giusto un
po' meglio dell'APS 00 Sugar Mountain / Live At Canterbury House
1968 e dell'APS 02 Live At The Fillmore East 1970. Il Volume 12
della serie, Dreamin' Man Live '92 passò quasi inosservato,
mentre il Volume 01 Live At The Riverboat 1969 è reperibile
praticamente solamente all'interno del mega-box Archives Vol.
1.
Negli Stati Uniti, Live
At The Cellar Door, ha esordito al 28° posto e ha venduto
nelle prime tre settimane circa 49.000 copie (ad inizio 2014 è
comunque ancora nella Top 200 di Billboard); interessanti sono
le posizioni raggiunte nelle classifiche Folk (due settimane al
primo posto), Vinile (secondo posto) e Rock Album (terzo). Le
copie vendute in Canada, dove ha esordito al 47° posto, alla
fine del 2013 sono poco più di 3.500.
Il mercato europeo ha mostrato un discreto interesse, pur senza
risultati eclatanti: 15° nella Top 40 Internazionali in Croazia
(fuori dalla Top 50 che combina locali e stranieri), 30° in
Ungheria (ma raggiunge il 23° nel 2014, ed è l'unico
disco di Young mai entrato nella Top 40 ungherese, che esiste
però da soli dieci anni), 35° sia in Olanda (è
ancora nella Top 100) che in Svezia, 45° in Germania, 57°
in Inghilterra (circa 8.500 copie vendute nelle due settimane
nella Top 200), 61° nella Top 200 delle Fiandre (charts separate
in Belgio, per Fiandre e Vallonia, dove ha raggiunto la pozione
n° 156; comunque ancora in classifica in entrambe le regioni)
e nella Top 75 in Austria, 68° in Irlanda, 77° in Svizzera,
120° in Francia. E l'Italia? Nulla!
Al di fuori dell'Europa
ha raggiunto la sua posizione migliore: in Israele ha scalato
la Top 30 della classifica di Musicaneto (considerata un po' la
classifica semi-ufficiale di quel paese) fino al numero 5.
In Giappone è stato tre settimane nella Top 300, ha raggiunto
la posizione n° 79 ed ha venduto 2.669 copie.
Il 2013 ha visto in varie
charts ancora Psychedelic Pill, uscito sul finire dell'anno precedente
e supportato da Tour in Oceania e Europa. A gennaio era in classifica
in Australia, Norvegia, Finlandia, Irlanda e Israele; a febbraio
in Olanda e Croazia; a marzo in Australia, Nuova Zelanda, Germania
e Fiandre; in aprile in Austria; in giugno in Germania, Olanda,
Irlanda e Fiandre.
Anche l'altro disco del
2012 con i Crazy Horse, Americana, è tornato brevemente
in classifica, nelle Fiandre.
Il best-seller younghiano
di sempre, Harvest, continua a vendere tanto in Francia: anche
quest'anno è stato per ben 15 settimane nella Top 250 transalpina.
Apparizioni anche nella Top 200 inglese, nella Top 40 International
in Croazia e nella Top Backcatalogue olandese.
Il best-seller recente
è invece Greatest Hits: un paio di settimane nella Top
200 di Billboard (ormai siamo, negli U.S.A., a 1.500.000 copie
vendute, circa 70.000 quest'anno), otto settimane nella Top 100
australiana (44° disco di catalogo del 2013, nella terra dei
canguri), otto anche nella Top 100 irlandese.
Anche due esordi (!!): nella Top 250 francese e nella Top 100
svizzera. Beh, aspettare nove anni per entrare in classifica non
è male
In Francia è stato anche alcune settimane
davanti a Harvest, impensabile solo fini a dodici mesi fa.
È stato nella Top 50 Backcatalogue di Fiandre (parecchie
settimane), Olanda (alcune settimane) e Vallonia (una settimana).
Nel natìo Canada è stato praticamente tutto l'anno
nella Top 150 Backcatalogue (con vendite che spesso gli avrebbero
permesso di essere nella Top 200, ma le classifiche ora sono separate):
quasi 250.000 copie vendute in totale, 20.000 quest'anno; facendo
le debite proporzioni, è come se negli Stati Uniti ne vendesse
200.000 (il mercato canadese è circa un decimo di quello
americano).
Sia negli U.S.A. che in Canada è ancora Disco d'Oro (500.000
e 50.000 copie rispettivamente), ma evidentemente la WEA non ha
intenzione di spendere i soldi per ricertificare la raccolta (potrebbe
essere almeno Platino in America e Doppio Platino in Canada).
È stato invece certificato Disco di Platino (almeno 300.000
copie realmente vendute, non spedite, più avanti riprenderemo
il discorso) in Inghilterra il 22 luglio.
L'unico altro disco di
Young in classifica nel 2013 è l'Official Release Series
Vol. 1-4, n° 40 in Croazia (Top Internazionale).
Inaspettatamente ci sono
stati un paio di rientri in classifica del Box dedicato ai Buffalo
Springfield, in Corea ed in Inghilterra, mentre in Francia ha
addirittura esordito il primo Buffalo Springfield (al 122°
posto).
Passando a CSNY, Déjà
Vu è stato in classifica in Croazia (29° nella Top
Internazionale) e cinque settimane nella Top 100 Backcatalogue
francese.
Nel Regno Unito è stato certificato Disco d'Oro (100.000
copie) per un'edizione del 1994.
Di un paio di certificazioni
abbiamo già parlato. Ce ne sono altre, quest'anno, tutte
targate U.K.: in Inghilterra, proprio da quest'anno è cambiato
il criterio di assegnazione. Non i livelli (60.000 Silver, 100.000
Gold e 300.000 Platinum), ma il fatto che ora ci si basa sulle
vendite effettive e non sulle spedizioni ai negozi. Inoltre le
certificazioni avvengono automaticamente al raggiungimento della
cifra richiesta e non sono le case discografiche a doverle richiedere
(pagando). Le vendite però sono conteggiate dal 1994. Confusione?
Parecchia!
Tuttora non sappiamo quanto abbia venduto Dèjà Vu
prima del 1994, anche perché l'organizzazione preposta
alle certificazioni, la B.P.I., non prende in considerazione i
dischi usciti prima del 1973. Infatti, qui avevamo già
After The Gold Rush due volte Platino (nel 2004, 600.000 copie)
ma non si sa per che edizione e Harvest tre volte Platino (nel
2008, 900.000 copie) ma per un'edizione del 1984. Ora a questi
si aggiunge Everybody Knows This Is Nowhere, certificato Argento
a luglio per un'edizione del 1989 ma con le 60.000 copie conteggiate
dal 1994!!! Anche due dvd hanno ricevuto l'award: sono d'Oro (25.000
copie, in questo caso) Rust Never Sleeps (per un'edizione del
2005) e Heart Of Gold.
Parlando di dvd si può
finalmente parlare bene dell'Italia! Sono stati nella Top 20 Journeys
(undici settimane, salito fino alla posizione n° 2), Silver
& Gold (una settimana, 13), il bootleg Neil Young & Crazy
Horse Live (sette settimane, 12) e Dèjà Vu / Live
(una settimana, 18).
In Canada abbiamo avuto nella Top 50 i bootlegs Live At The Wembley
Stadium 1974 (quattro settimane, 26 come miglior posizione raggiunta,
2.314 copie vendute in totale con l'anno precedente), Spanish
Kisses (nove, 22, 497) e Hold Back The Tears / Live in Concert
2012 (tre, 39, 227).
In Inghilterra, abbiamo detto di Heart Of Gold e Rust Never Sleeps,
ma in classifica sono andati invece Journeys (tre settimane, 10)
e Year Of The Horse (otto settimane, 5).
Journeys è stato un paio di settimane in classifica anche
in Irlanda (raggiunta la posizione n° 4), Finlandia (7°)
e Svezia (17°; in Svezia anche una settimana per Live At The
Wembley Stadium 1974, 12°). In Olanda Hold Back The Tears
/ Live in Concert 2012 è stato cinque settimane nella Top
40 Dvd (20° il miglior piazzamento) e in Australia Rust Never
Sleeps è rientrato nella Top Dvd per cinque settimane,
per un totale di 21 (il picco fu un 13° posto nel 2009, il
21° nel 2013).
Cosa aspettarsi dal 2014?
Il disco di cover registrato negli studi di Jack White, forse
un altro capitolo delle Archives Performance Series, possiamo
sognare Toast o il secondo Volume degli Archives.
Roll another number
!!!
(da www.csnyrockinfreeworld.blogspot.it)
Neil Young & Crazy Horse - Psychedelic
Pill - I Dati delle Vendite
Il 2012 è stato
sicuramente un anno positivo per Neil Young. Certo, dimentichiamoci
le vendite di Adele, anche di Springsteen, ma comunque il canadese
vende ogni anno nel mondo circa 1.000.000 di dischi in totale
tra eventuale album nuovo e (vasto) catalogo. Non mi sembra poco.
Abbiamo avuto due dischi in pochi mesi, entrambi con i Crazy Horse.
Mediamente i dischi di Young vendono negli U.S.A. circa il 35%
del totale, sommando le vendite di Inghilterra, Canada e Australia
si arriva al 50%. Nel caso specifico, Americana ha venduto in
proporzione molto di più negli Stati Uniti (ancora di più
in Canada) rispetto al resto del mondo, Psychedelic Pill ha venduto
e sta vendendo molto meglio in Europa.
Comunque entrambi sono andati bene in molte charts; paragoniamo
queste a quelle del passato, inutile paragonare le vendite visto
che di dischi se ne vendono sempre meno.
Sia negli States (in Canada
chiamano così gli Stati Uniti d'America, citazione dello
stesso Young
) con Americana quarto e Psychedelic Pill ottavo,
che nel paese natìo (Americana secondo, cinque settimane
nei primi dieci, Psychedelic Pill settimo) hanno raggiunto entrambi
la top ten. Era successo negli anni '70 di avere due dischi top
ten in U.S.A. nel giro di dodici mesi con Comes A Time (settimo
nel 1978) e Rust Never Sleeps (ottavo nel 1979). Contandone anche
tre come CSNY, Neil Young ha avuto tredici albums nella top ten
diventando il miglior canadese di questa speciale classifica,
precedendo i Rush (dodici) e Celine Dion (undici). Il quarto posto
raggiunto da Americana è addirittura la miglior posizione
dai tempi di Harvest, che rimane il suo unico number one. Gli
altri albums a raggiungere la top ten sono stati After The Gold
Rush ottavo, Sleeps With Angels nono, Mirror Ball quinto, Are
You Passionate? decimo, Live At Massey Hall 1971 sesto.
Anche nella classifica riservata agli artisti internazionali in
Croazia (settimo e quinto), nelle Fiandre (settimo e sesto; in
Belgio ci sono due classifiche separate per Fiandre e Vallonia)
e in Irlanda (quarto e nono) entrambi i dischi sono entrati nei
primi dieci.
In Germania Psychedelic Pill ha raggiunto la posizione numero
quattro, esattamente la stessa di Harvest. Altri top ten furono
Mirror Ball, Silver & Gold e Greendale. Americana ha raggiunto
la posizione numero undici.
In Norvegia solo Psychedelic Pill (sesto) è stato tra i
primi dieci, mentre Americana si è fermato alla posizione
numero undici. Suona un po' strano perché era dai tempi
di Harvest Moon che ogni disco di studio del canadese entrava
nella top ten; possiamo "scusarlo" per il fatto che
è un disco di covers e non di brani di Young? Harvest rimase
nella top ten per quaranta (!) settimane delle quali tredici al
primo posto!
In Svezia Psychedelic Pill è l'ennesimo album di Young
ad entrare nella top ten: settimo. Undicesimo posto per Americana.
In Austria Psychedelic Pill è arrivato all'undicesima posizione,
Americana alla quattordicesima. Solo Greendale (che arrivò
alla decima posizione) ha fatto meglio. Sleeps With Angels arrivò
alla dodicesima, Unplugged alla tredicesima.
In Vallonia Psychedelic Pill è arrivato fino al ventesimo
posto, Americana al ventitreesimo. A parte Greendale che si arrampicò
fino al decimo posto, bisogna tornare indietro alla metà
degli anni '90 per trovare qualcosa di meglio.
In Danimarca Psychedelic Pill ha sfiorato la top ten fermandosi
alla posizione numero undici. Qui le top ten recenti si chiamano
Greendale, Prairie Wind e Le Noise. Americana ha raggiunto la
posizione numero diciassette.
In Finlandia abbiamo Psychedelic Pill al diciottesimo posto e
Americana al diciannovesimo. Non si ha un disco top ten dai tempi
di Are You Passionate? e più indietro ancora bisogna arrivare
a Sleeps With Angels.
Anche in Francia Psychedelic Pill (diciannovesimo) ha fatto meglio
di Americana (ventisettesimo). A parte Chrome Dreams II che salì
fino al nono posto, ogni anno in Francia il disco di Young più
venduto è costantemente Harvest: nel 2001 fu certificato
Disco di Diamante (1.000.000 di copie vendute) e dovremmo essere
ormai attorno al milione e mezzo di copie, anche se non più
tardi di un paio di mesi fa la mitica rivista Rock & Folk
parlava di oltre 2.000.000.
In Italia ci sono stati due top ten (Greendale e Prairie Wind)
nella scorsa decade, da allora Psychedelic Pill (diciannovesimo)
è il disco che si è comportato meglio. Trentaduesimo
posto per Americana.
In Olanda i dischi top ten di Young si chiamano After The Gold
Rush, Harvest, On The Beach, Tonight's The Night, Zuma, American
Stars'n'Bars, Comes A Time, Sleeps With Angels e Live At Massey
Hall 1971. Psychedelic Pill è andato vicinissimo ad entrare
nel "club": si è fermato all'undicesimo posto;
Americana è arrivato al quindicesimo.
La quattordicesima posizione di Americana in Spagna è la
migliore dai tempi di Zuma (!). Psychedelic Pill si è fermato
alla venticinquesima.
Psychedelic Pill in Svizzera è arrivato fino al dodicesimo
posto: è il miglior risultato in assoluto in quel paese
da quando ci sono classifiche ufficiali. Oltre a Psychedelic Pill
solo Sleeps With Angels (tredicesimo) ha fatto meglio di Americana
(diciassettesimo).
Il quattordicesimo posto di Psychedelic Pill è il miglior
risultato in Inghilterra dai tempi di Silver & Gold (che rimane
l'ultimo top ten di Young nel Regno Unito). Americana è
arrivato al sedicesimo posto.
In Australia, per trovare una posizione migliore di quella raggiunta
da Psychedelic Pill (la ventottesima), bisogna risalire fino al
Greatest Hits (che fu venticinquesimo) o, parlando di un disco
di canzoni nuove, fino a Mirror Ball che fu quarto, vale a dire
il miglior risultato dopo Harvest (che fu primo). Americana è
arrivato alla trentaquattresima posizione.
Più o meno lo stesso discorso in Nuova Zelanda: Psychedelic
Pill ventesimo, miglior risultato dai tempi di Mirror Ball (decimo)
a parte il Greatest Hits (nono). Americana ventiseiesimo.
Americana è arrivato al diciannovesimo posto nella Repubblica
Ceca e al venticinquesimo in Slovenia, mentre non ci sono riscontri
nelle classifiche ufficiali rimanenti, quelle di Portogallo, Grecia,
Polonia e Ungheria mercati peraltro molto piccoli. Poco significative
le vendite in Asia, Sud America e Africa, ma dati curiosi si possono
trovare nelle varie classifiche di iTunes (kworb.net/itunes/neilyoung.html).
Parlando di numeri, abbiamo negli Stati Uniti le 171.000 copie
vendute di Americana (circa 330.000 nel mondo) e le 104.000 di
Psychedelic Pill (circa 285.000 nel mondo). Psychedelic Pill sta
vendendo ancora bene in alcuni paesi europei.
Bisogna aggiungere che il Greatest Hits ha venduto circa 100.000
copie nel 2012 nei soli Stati Uniti ed è saltuariamente
in classifica anche in Australia e Irlanda; Decade e Harvest Moon
sono comparsi per qualche settimana nella speciale classifica
dei dischi di catalogo più scaricati negli U.S.A.; nel
corso del 2012 abbiamo avuto Official Release Series Vol. 1 /
4 in classifica in Inghilterra (per nove settimane) e in Irlanda;
On The Beach, Weld e Le Noise in classifica in Croazia; di Harvest
in Francia abbiamo già detto.
(da www.csnyrockinfreeworld.blogspot.it)